Da VobisNewSMagazinE Anno VI - Giugno 2016
LE 12 RACCOMANDAZIONI SU:
Inizio e prosecuzione della terapia oppioide
1) Per il trattamento del dolore cronico vengono preferite la terapia non farmacologica e quella non basata sugli oppioidi. I medici dovrebbero considerare l’uso degli oppioidi solo se prevedono che i benefici attesi su dolore e limitazione funzionale siano maggiori dei rischi e, comunque, andrebbero associate, se necessarie, la terapia non farmacologica e quella farmacologica non oppioide.
2) Prima di avviare la terapia con oppioidi per il dolore cronico, i medici devono stabilire gli obiettivi terapeutici con i pazienti e considerare l’interruzione della terapia se i benefici non superano i rischi. Il trattamento con oppioidi deve essere continuato solo se si osserva un miglioramento clinicamente significativo del dolore e dello stato funzionale.
3) Prima di iniziare e periodicamente durante il trattamento, i medici devono discutere con i pazienti su rischi noti e benefici reali degli oppioidi e stabilire i compiti del medico e del paziente nella gestione della terapia.
4) All’inizio del trattamento, i medici dovrebbero prescrivere oppioidi a rilascio immediato piuttosto che oppioidi a lento rilascio/lunga durata.
5) Quando è avviato il trattamento, va prescritto il più basso dosaggio efficace. I medici devono scegliere con cautela il dosaggio dell’oppioide, esaminare attentamente rischi e benefici quando prevedono un aumento del dosaggio ≥ 50 mg equivalenti di morfina (MME) al giorno ed evitare o motivare scrupolosamente incrementi ≥ 90 MME al giorno.
6) Spesso per un dolore acuto viene avviato un trattamento a lungo termine con oppioidi. In caso di dolore acuto, abbastanza severo da richiederne l’utilizzo, deve essere prescritta la minima dose efficace di oppioidi a rilascio immediato e in quantità non superiore a quella necessaria per la durata attesa del dolore. Spesso sono sufficienti 3 o meno giorni di terapia e raramente più di 7 giorni.
7) Entro 1-4 settimane dall’inizio o dall’aumento del dosaggio degli oppioidi per il dolore cronico e ogni 3 mesi o più frequentemente durante il trattamento, i medici con i pazienti devono valutare benefici ed eventuali danni. Se i benefici non superano gli effetti collaterali, vanno ottimizzate altre terapie e si rende necessario scalare per ridurre il dosaggio o sospendere il trattamento.
8) Prima di iniziare e periodicamente durante la terapia, i medici devono valutare i fattori di rischio per lo sviluppo di danni da oppioidi e prevedere strategie per minimizzare i rischi, compresa la prescrizione di naloxone quando ci siano condizioni che incrementino la possibilità di overdose, come una storia di overdose o di disordine da uso della sostanza, una terapia con dosaggi elevati di oppioidi (≥ 50 MME al giorno), uso concomitante di benzodiazepine.
9) All’inizio della terapia con oppioidi per un dolore cronico e periodicamente durante il trattamento, ad ogni nuova prescrizione o al massimo ogni 3 mesi, il medico deve controllare se il paziente sta assumendo un dosaggio di oppioidi o una combinazione di farmaci che possano aumentare il rischio di overdose, utilizzando la cartella clinica informatizzata.
10) I medici devono richiedere un esame urine per la ricerca di oppioidi prima di cominciare la terapia e poi almeno annualmente per valutare i farmaci prescritti e altre sostanze illecite.
11) I medici dovrebbero evitare, quando possibile, di prescrivere contemporaneamente oppioidi per il dolore e benzodiazepine.
12) I medici dovrebbero offrire o programmare interventi basati su prove di efficacia per pazienti con disordine da uso di oppioidi (solitamente trattamenti farmaco-assistiti con buprenorfina o metadone e terapia comportamentale).