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Un sistema efficiente non sempre è sicuro. L’ergonomia – o scienza dei fattori umani –, quando si occupa di sicurezza delle cure, cerca di rendere più semplice per i medici e gli infermieri apprendere, migliorare e fare la cosa sicura. Esperti e ricercatori presenteranno al congresso mondiale di Firenze soluzioni e metodi per rendere la Sanità sicura applicando modi di pensare diversi da quello ingegneristico e medico-legale.
Parole chiave: ergonomia, fattori umani, sicurezza delle cure, multidisciplinarietà
La comprensione del fattore umano ha reso settori come l’aereonautica “ultra-safe”. Sistemi in cui l’incidenza dell’errore è prossima al minimo possibile.
Gli specialisti dell’ergonomia pensano ai sistemi complessi – come la Sanità – con un punto di vista diverso da quello ingegneristico e medico-legale. Il primo approccio, se usato come unico approccio alla sicurezza, tende a sconfinare nel tecnicismo. Ha l’obiettivo utile di costruire le condizioni per un corretto funzionamento degli strumenti meccanici, digitali e dei processi – imprescindibile ma non l’unico da adottare –. Infatti, un sistema efficiente non sempre è sicuro. Il secondo tende a ridurre tutto al comportamento del singolo professionista senza considerare gli strumenti e il contesto prossimale che influenzano le decisioni e le azioni. Tende perciò a sconfinare nella ricerca del responsabile quando qualcosa va male e tende a individuare nelle capacità del singolo la principale certezza di qualità e sicurezza. Il singolo professionista resta, per questo approccio, l’unità di analisi principale, sulla quale si agisce per modificare il livello di sicurezza del sistema.
L’ergonomia, la disciplina che studia i fattori umani, considera l’attività umana – in cui l’operatore, gli strumenti e l’organizzazione sono inseriti – come l’elemento centrale da cui partire per rendere anche i sistemi sanitari più sicuri, efficienti e vivibili per gli operatori e gli utenti. L’attività umana è determinata dagli strumenti di cui si avvale ma è costantemente arricchita e modificata dalle relazioni professionali, dalle opportunità di apprendimento, dall’esperienza professionale, dagli obiettivi impliciti ed espliciti, dalla relazione con il gruppo di lavoro e da condizioni contingenti spesso imprevedibili e incerte.
L’ergonomia ha l’obiettivo di studiare le interazioni fra gli operatori e degli operatori con gli strumenti e degli operatori con la struttura dell’organizzazione. Lo studio dei fattori umani è considerato la colonna della sicurezza del paziente. Quando si occupa di sicurezza delle cure, l’ergonomia – o scienza dei fattori umani – cerca di rendere più semplice per i medici e gli infermieri apprendere, migliorare e fare la cosa sicura.
L’ergonomia, inoltre, è una disciplina a vocazione multidisciplinare che promuove la lettura della complessità attraverso l’accoglienza di punti di vista di altre discipline. Offre il meglio di sé quando ha l’opportunità di favorire il dialogo interdisciplinare e interprofessionale. In quest’ottica si colloca al fianco dell’ingegneria, a supporto della branche della medicina umana quando esse entrano nella pratica e diventano cura al paziente. Si colloca al fianco dei giuristi e dei decisori politici per definire nuovi diritti. Storicamente così è successo con le norme di sicurezza nei luoghi di lavoro e recentemente con la legge sulla sicurezza delle cure.
Un’occasione per avvicinarsi a questa disciplina, se non la si conosce, o per apprezzarne gli utili sviluppi, se interessati, sarà il XX Congresso Mondiale dell’Associazione Internazionale di Ergonomia e Fattore Umano, IEA 2018, che si terrà in Italia, a Firenze, dal 26 al 30 agosto 2018 e avrà come tema guida “la creatività in pratica”.
Molte sessioni plenarie e parallele saranno dedicate alla sicurezza delle cure. Saranno più di 500 i contributi sul tema specifico della sicurezza delle cure. Un’intera sessione durante i 4 giorni di congresso sarà dedicata all’ergonomia in Sanità. Nei workshop pratici e nei symposia si tratteranno temi quali la sicurezza nella chirurgia robotica, il tema della comunicazione con i pazienti e con i cittadini e l’impatto delle nuove tecnologie su di essa. Il rapporto fra design e Sanità sarà affrontato da molti sessioni speciali, come sarà affrontata anche la sicurezza in radiologia e in terapia intensiva. Inoltre temi classici quali, oltre alla sicurezza sui luoghi di lavoro, la movimentazione dei pazienti e la sicurezza nella turnazione saranno ampliamente trattati da esperti provenienti da tutto il mondo.
L’Associazione Internazionale di Ergonomia e Fattore umano è stata fondata nel 1959, raccoglie oltre 50 società scientifiche nazionali accreditate di Ergonomia e Fattore Umano. Riunisce migliaia di ricercatori e professionisti di ingegneria, design, psicologia, sociologia, scienze cognitive e medicina impegnati nella ricerca, nella progettazione e nel miglioramento continuo di organizzazioni sostenibili, efficienti e sicure.
Dal momento della sua costituzione promuove l’adattamento tecnico scientifico dei sistemi produttivi alle reali potenzialità dell’attività umana. Favorisce il dialogo fra le discipline scientifiche, la scienza e l’industria. Il suo scopo è progettare sistemi e metodi produttivi scientificamente fondati che favoriscano il benessere e la qualità della vita umana.
Collabora con le maggiori organizzazioni globali fra cui l’OCSE, le Nazioni Unite (UN), l’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO), l’Organizzazione Mondiale per gli Standard (ISO) e la Commissione Internazionale per la Salute sui Luoghi di Lavoro (ICOH). Diffonde i risultati delle ricerche scientifiche dei propri membri su riviste edite da Elsevier e Taylor and Francis. Nella sua storia ha organizzato 19 congressi mondiali sul tema del fattore umano. Riccardo Tartaglia è il presidente di questa 20a edizione del congresso mondiale. Sara Albolino sarà co-chair. I comitati scientifico e organizzatore, di cui fa parte il Centro GRC della Regione Toscana, hanno costruito il programma in modo da raggiungere un obiettivo importante: rendere esplicita la relazione virtuosa tra i settori produttivi, l’ergonomia e il fattore umano. I relatori delle sessioni plenarie sono esperti di fama internazionale. I temi affrontati nelle sessioni plenarie saranno offerti ai partecipanti sotto una duplice prospettiva: quella portata dai relatori – professionisti esperti provenienti dal mondo produttivo – e quella degli accademici membri della IEA che faranno da discussant ai relatori. Per tutti gli interessati inviatiamo a consultare la pagina web del congresso, da dove è possibile consultare il programma e iscriversi (www.IEA2018.org).
Inoltre nella stessa settimana si terrà a Firenze, come side-event di IEA, un altro importante meeting (31 agosto - 1 settembre 2018) a cui tutti gli specializzandi toscani sono invitati a partecipare: Patient safety for new medical generation. Si tratta di un evento che coinvolgerà i maggiori esperti a livello internazionale sulla sicurezza delle cure (http://iea2018.org/wp-content/uploads/2018/02/IM_3-10.pdf). L’OMS sarà presente con i suoi vertici nell’ambito della sicurezza e qualità delle cure. Nel pomeriggio del 31 agosto dalle 18 in poi, dopo il lavoro di gruppo previsto dal programma, sarà offerto a tutti i partecipanti un apericena e alcune band di specializzandi allieteranno la serata. È un grande evento per Firenze che ha ottenuto il patrocinio già di molte università straniere e quasi tutte quelle italiane, oltre che delle maggiori istituzioni pubbliche governative. Alla sua organizzazione hanno concorso numerose associazioni di giovani medici, l’Università di Firenze e il Centro GRC della Regione Toscana (WHO Collaborating Centre).
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