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22 Maggio 2025

Giornata europea per la prevenzione del Melanoma: in Toscana oltre 8mila casi

Lorenzo Borgognoni, Direttore S.O.C. Chirurgia Plastica e Ricostruttiva
Melanoma & Skin Cancer Unit – Ospedale S.M. Annunziata – Azienda USL Toscana Centro

Il 24 maggio si celebra la Giornata Europea per la Prevenzione del Melanoma, iniziativa annuale dedicata alla sensibilizzazione di cittadini e operatori sanitari sull’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce per uno dei tumori cutanei più aggressivi. Il melanoma rappresenta circa il 5% di tutti i tumori della pelle, ma causa oltre il 75% dei decessi legati a queste neoplasie. In Italia è il terzo tumore più frequente sotto i 50 anni, e in Toscana è il primo per incidenza nei maschi e il terzo nelle donne della stessa fascia d’età. Nel 2024 si stimano 12.941 nuove diagnosi e circa 2.500 decessi. Ad oggi, oltre 221.000 persone vivono in Italia dopo una diagnosi di melanoma. La diagnosi precoce è decisiva: l’asportazione chirurgica di melanomi sottili (<1 mm) garantisce una sopravvivenza del 95–98%, ma in presenza di metastasi linfonodali macroscopiche si scende al 25–30%. Il rischio di sviluppare melanoma dipende da fattori genetici, fenotipici (pelle chiara, occhi chiari, capelli biondi o rossi) e ambientali. L’esposizione intermittente ai raggi UV, specie in giovane età, è il principale fattore di rischio. Anche l’uso di lampade e lettini abbronzanti è associato a un rischio aumentato, soprattutto se avviene in età precoce. Le campagne di prevenzione promuovono comportamenti protettivi, come dimostrato in Australia, dove intense iniziative educative hanno portato a diagnosi più precoci e recentemente a riduzione della mortalità e calo dell’incidenza. Trend simili sono stati osservati in Stati Uniti, Regno Unito e Svezia. In Toscana, la lotta al melanoma è affrontata da anni con un approccio integrato: campagne di sensibilizzazione, raccomandazioni cliniche, PDTA regionali, Melanoma Unit nelle tre aree vaste e un Centro di Riferimento Regionale con oltre 8.000 casi trattati. Il modello toscano coinvolge tutti gli attori del percorso, dai cittadini ai medici di base, specialisti e oncologi. L’educazione all’autoesame cutaneo è un primo passo fondamentale per la diagnosi precoce. Il medico di famiglia spesso individua per primo le lesioni sospette e indirizza il paziente allo specialista. La valutazione specialistica comprende anamnesi, esame clinico e dermatoscopia. Tecnologie emergenti come la microscopia confocale e i sistemi di mappatura automatizzata del corpo stanno migliorando la precisione diagnostica, riducendo le biopsie inutili. L’intelligenza artificiale rappresenta una frontiera promettente, ma richiede adeguata formazione e supervisione. La pandemia di Covid-19 ha inciso negativamente sulla diagnosi precoce: uno studio dell’Intergruppo Melanoma Italiano ha evidenziato un aumento dello spessore medio dei melanomi alla diagnosi nel periodo post-lockdown, confermato da dati della Società Italiana di Chirurgia Oncologica. Le terapie, nel frattempo, hanno fatto passi avanti significativi. La chirurgia resta il trattamento principale, con tecniche sempre più selettive e mini-invasive. Nei melanomi >0,8 mm o ulcerati si esegue la biopsia del linfonodo sentinella. In caso di positività, il paziente non viene più sottoposto a linfoadenectomia completa, ma avviato a terapie adiuvanti. Per le forme avanzate, immunoterapia e terapie target stanno cambiando la storia naturale della malattia, con circa il 50% dei pazienti che ottiene risposte durature. Promettente l’uso della terapia neoadiuvante, già approvata per melanomi resecabili con coinvolgimento linfonodale. Il recente trial NADINA ha mostrato la superiorità dell’approccio neoadiuvante pre-operatorio seguito da chirurgia e terapia post-operatoria adiuvante personalizzata, aprendo a un possibile cambio di paradigma terapeutico. Nonostante i progressi della medicina, prevenzione e diagnosi precoce restano centrali nella lotta al melanoma. Individuare precocemente un melanoma significa guarigione nel 95% dei casi e minore impatto economico e sociale. È questo il messaggio della Giornata Europea per la Prevenzione del Melanoma: proteggersi dal sole, imparare a riconoscere i segnali e rivolgersi tempestivamente al medico resta la prima, vera difesa.

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Giornata europea per la prevenzione del Melanoma: in Toscana oltre 8mila casi

Lorenzo Borgognoni

22 Maggio 2025

Lorenzo Borgognoni, Direttore S.O.C. Chirurgia Plastica e Ricostruttiva
Melanoma & Skin Cancer Unit - Ospedale S.M. Annunziata - Azienda USL Toscana Centro

Il 24 maggio si celebra la Giornata Europea per la Prevenzione del Melanoma, iniziativa annuale dedicata alla sensibilizzazione di cittadini e operatori sanitari sull’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce per uno dei tumori cutanei più aggressivi. Il melanoma rappresenta circa il 5% di tutti i tumori della pelle, ma causa oltre il 75% dei decessi legati a queste neoplasie. In Italia è il terzo tumore più frequente sotto i 50 anni, e in Toscana è il primo per incidenza nei maschi e il terzo nelle donne della stessa fascia d’età. Nel 2024 si stimano 12.941 nuove diagnosi e circa 2.500 decessi. Ad oggi, oltre 221.000 persone vivono in Italia dopo una diagnosi di melanoma. La diagnosi precoce è decisiva: l’asportazione chirurgica di melanomi sottili (<1 mm) garantisce una sopravvivenza del 95–98%, ma in presenza di metastasi linfonodali macroscopiche si scende al 25–30%. Il rischio di sviluppare melanoma dipende da fattori genetici, fenotipici (pelle chiara, occhi chiari, capelli biondi o rossi) e ambientali. L’esposizione intermittente ai raggi UV, specie in giovane età, è il principale fattore di rischio. Anche l’uso di lampade e lettini abbronzanti è associato a un rischio aumentato, soprattutto se avviene in età precoce. Le campagne di prevenzione promuovono comportamenti protettivi, come dimostrato in Australia, dove intense iniziative educative hanno portato a diagnosi più precoci e recentemente a riduzione della mortalità e calo dell’incidenza. Trend simili sono stati osservati in Stati Uniti, Regno Unito e Svezia. In Toscana, la lotta al melanoma è affrontata da anni con un approccio integrato: campagne di sensibilizzazione, raccomandazioni cliniche, PDTA regionali, Melanoma Unit nelle tre aree vaste e un Centro di Riferimento Regionale con oltre 8.000 casi trattati. Il modello toscano coinvolge tutti gli attori del percorso, dai cittadini ai medici di base, specialisti e oncologi. L’educazione all’autoesame cutaneo è un primo passo fondamentale per la diagnosi precoce. Il medico di famiglia spesso individua per primo le lesioni sospette e indirizza il paziente allo specialista. La valutazione specialistica comprende anamnesi, esame clinico e dermatoscopia. Tecnologie emergenti come la microscopia confocale e i sistemi di mappatura automatizzata del corpo stanno migliorando la precisione diagnostica, riducendo le biopsie inutili. L’intelligenza artificiale rappresenta una frontiera promettente, ma richiede adeguata formazione e supervisione. La pandemia di Covid-19 ha inciso negativamente sulla diagnosi precoce: uno studio dell’Intergruppo Melanoma Italiano ha evidenziato un aumento dello spessore medio dei melanomi alla diagnosi nel periodo post-lockdown, confermato da dati della Società Italiana di Chirurgia Oncologica. Le terapie, nel frattempo, hanno fatto passi avanti significativi. La chirurgia resta il trattamento principale, con tecniche sempre più selettive e mini-invasive. Nei melanomi >0,8 mm o ulcerati si esegue la biopsia del linfonodo sentinella. In caso di positività, il paziente non viene più sottoposto a linfoadenectomia completa, ma avviato a terapie adiuvanti. Per le forme avanzate, immunoterapia e terapie target stanno cambiando la storia naturale della malattia, con circa il 50% dei pazienti che ottiene risposte durature. Promettente l’uso della terapia neoadiuvante, già approvata per melanomi resecabili con coinvolgimento linfonodale. Il recente trial NADINA ha mostrato la superiorità dell’approccio neoadiuvante pre-operatorio seguito da chirurgia e terapia post-operatoria adiuvante personalizzata, aprendo a un possibile cambio di paradigma terapeutico. Nonostante i progressi della medicina, prevenzione e diagnosi precoce restano centrali nella lotta al melanoma. Individuare precocemente un melanoma significa guarigione nel 95% dei casi e minore impatto economico e sociale. È questo il messaggio della Giornata Europea per la Prevenzione del Melanoma: proteggersi dal sole, imparare a riconoscere i segnali e rivolgersi tempestivamente al medico resta la prima, vera difesa.

Di Redazione Toscana Medica

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Lorenzo Borgognoni

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Toscana Medica Mensile di informazione e dibattito per i Medici toscani a cura dell’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri di Firenze

Publisher: Galli Torrini Srl, Via Pisana, 78 – 50143 Firenze, Italy
E-mail: info@gallitorrini.com
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