Firenze, luglio 2025 – Tonici, retinoidi, maschere anti-age, esfolianti chimici: sono solo alcuni dei prodotti che sempre più adolescenti – e perfino bambine – inseriscono nelle loro routine di bellezza ispirate ai trend virali dei social. Il fenomeno della “skincare a 11 step” sta dilagando, spesso senza alcun controllo medico e con effetti potenzialmente dannosi sulla pelle in fase di sviluppo.
A parlarne a Toscana Medica è la dottoressa Maria Antonia Pata, dermatologa, che mette in guardia da mode pericolose, messaggi fuorvianti e una crescente pressione estetica precoce. Le sue parole sono un invito alla consapevolezza: non tutto ciò che è in voga è adatto – o sicuro – per tutti.
Dottoressa Pata, quanto sono rischiose le “routine a 6, 11, 12 step” che impazzano sui social?
«Molto più di quanto si pensi. Sempre più spesso sui social media vengono promossi trattamenti e routine complesse con un linguaggio suadente, spesso privo di qualsiasi validazione medica. Si tratta di contenuti che, nel migliore dei casi, sono solo inutili. Ma in molti altri casi, soprattutto quando parliamo di giovanissimi, possono rivelarsi dannosi. Alcuni messaggi sono costruiti per intercettare presunte esigenze preventive, ma finiscono per indurre bisogni effimeri o, peggio, per alimentare fenomeni come la cosmeticorexia. Parliamo di bambine anche sotto i 10 anni che, influenzate da canali dedicati, iniziano a usare prodotti anti-age assolutamente non adatti alla loro pelle in fase di sviluppo ormonale. È un’espressione di disagio che passa attraverso una pressione estetica precoce. E spacciare per scienza l’opinione di un influencer o del vicino di casa è, oggettivamente, pericoloso. L’assenza di una consulenza medica prima di applicare sostanze chimiche sulla pelle è grave: nessuno salirebbe su un aereo senza fidarsi di un ingegnere aerospaziale. Eppure, con la pelle, molti si sentono esperti solo per aver guardato un reel.»
Quali ingredienti sono davvero sconsigliati prima dei 18 anni?
«Retinoidi, idrossiacidi, esfolianti chimici e prodotti anti-age non dovrebbero far parte della routine di una adolescente – e tanto meno di una bambina. Semplicemente, non servono. La pelle giovane è già fisiologicamente luminosa e vitale. Questi ingredienti nascono per contrastare rughe e perdita di tono: problemi che, in un volto sotto i 18 anni, non esistono. L’uso di idrossiacidi su una pelle giovane può causare irritazioni, arrossamenti, ipersensibilità. Non sono proattivi, come qualcuno vuol far credere: sono inutili e potenzialmente dannosi. Lo stesso vale per le routine con troppi passaggi: sovraccaricare la cute con più prodotti significa aumentare il rischio di reazioni. Inoltre, vorrei sottolineare un altro aspetto spesso ignorato: l’inutilità di acquistare prodotti cosmetici costosi per pelli giovani. La bellezza non si compra in profumeria. Canalizzare le risorse verso una filosofia più consapevole e rispettosa della fisiologia cutanea è l’unica scelta sostenibile, anche per il futuro.»
E la protezione solare? Perché viene ancora trascurata?
«È un grande paradosso. Si investono tempo e denaro in tonici, sieri, maschere… e poi si dimentica l’unico vero presidio anti-age: la protezione solare. La comunità dermatologica, fin dai primi anni Duemila, ha lanciato un allarme chiaro: l’eccessiva esposizione al sole in età pediatrica e adolescenziale è tra i principali fattori di invecchiamento precoce e rischio di tumori cutanei. Ogni ustione solare nell’infanzia lascia un’impronta sulla pelle, che può riemergere anche decenni dopo. È fondamentale che le nuove generazioni – la cosiddetta Gen Z e i “zillenial” – invertano la tendenza all’abbronzatura selvaggia e riscoprano il valore di un’esposizione moderata, protetta e consapevole. Il nuovo paradigma estetico dovrebbe essere questo: la pelle sana è bella. Anche se non è abbronzata. Anche se non è filtrata. Anche se è semplicemente naturale.»
Un consiglio per genitori e ragazzi?
«Fermatevi, informatevi, chiedete. Non lasciate che i social diventino i vostri consulenti. La pelle è un organo prezioso: non trattiamolo come una tela da coprire, ma come un alleato da preservare. L’unica routine davvero efficace è quella che rispetta l’età, la fisiologia e la salute della persona.»