di Maria Simona Pino, Md, Phd
Azienda Usl Toscana Centro – Dipartimento Oncologico
Direttore Sosd Innovazione e Sviluppo Percorsi Oncologici Integrati
Direttore ad interim Sos Oncologia Medica-Santa Maria Annunziata e Serristori
Ogni anno, ottobre si tinge di rosa per ricordare l’importanza della diagnosi precoce del tumore al seno, la neoplasia più diffusa tra le donne. Gli straordinari progressi della ricerca e le innovazioni scientifiche in ambito oncologico hanno, nel tempo, migliorato in modo significativo la sopravvivenza delle pazienti. Tuttavia, riconoscere la malattia nelle sue fasi iniziali e intervenire tempestivamente con trattamenti più efficaci e meno invasivi resta la strategia più potente per aumentare le probabilità di successo terapeutico, ridurre le complicanze e preservare la qualità di vita.
In Toscana, il carcinoma della mammella rappresenta ancora oggi la principale neoplasia femminile, costituendo circa il 30% di tutte le diagnosi oncologiche tra le donne, in ogni fascia di età. Secondo le stime del Registro Tumori della Toscana, nel 2024 sono stati registrati circa 3.800 nuovi casi di tumore della mammella, mentre nello stesso periodo si stima la presenza di quasi 50.000 donne che convivono con la malattia o che ne hanno ricevuto una diagnosi nel corso della vita. Nel 2024, inoltre, in Toscana sono stati eseguiti 4.508 interventi chirurgici per neoplasia mammaria, un dato in lieve aumento rispetto agli anni precedenti (4.366 nel 2023 e 4.257 nel 2022). Secondo i dati Istat, nel triennio 2020-2022 si sono registrati 2.469 decessi, mentre la sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi raggiunge l’88%, collocando la regione tra le più virtuose a livello nazionale. Questi numeri testimoniano l’efficacia della rete di screening e presa in carico, ma anche la solidità di una cultura della prevenzione ormai profondamente radicata nel territorio.
Il test di screening per la diagnosi precoce del tumore al seno è la mammografia, un esame semplice, rapido e non invasivo che non richiede farmaci né mezzi di contrasto. Il programma di screening mammografico della Regione Toscana è tra i più capillari e strutturati d’Italia, con una copertura del 70% nel biennio 2022–2023, in linea con la media nazionale. Il programma si rivolge alle donne di età compresa tra 50 e 69 anni (con intervallo di due anni), come previsto dai Livelli Essenziali di Assistenza (Lea), e alle donne tra 45 e 49 anni (con intervallo annuale) e tra 70 e 74 anni (con intervallo biennale), secondo quanto stabilito dalla Dgr n. 875 del 6 settembre 2016, che ha esteso l’offerta di prevenzione. L’invito allo screening arriva direttamente al domicilio e, in caso di necessità, vengono attivati percorsi di approfondimento diagnostico coordinati da Ispro, l’Istituto per lo Studio, la Prevenzione e la Rete Oncologica. L’adesione complessiva al programma è buona, ma non uniforme: alcune aree periferiche registrano tassi di partecipazione inferiori rispetto ai centri urbani, segno che persistono differenze di accesso e di consapevolezza legate a fattori geografici, culturali e organizzativi. Guardando al futuro, la sfida sarà consolidare ciò che funziona e colmare i divari ancora presenti, continuando a investire nella comunicazione e nella formazione, promuovendo la partecipazione nelle aree meno servite, ampliando l’accesso alle nuove tecnologie diagnostiche e rafforzando la collaborazione tra ospedale e territorio, in un sistema a rete, dove la prevenzione diventi un percorso continuo e integrato, e la comunicazione tra i due livelli assicura tempestività, prossimità e fiducia.