Si parla soprattutto di Genetica forense in questo libro di Ugo Ricci, biologo specialista in Genetica medica e dottore di ricerca in Scienze forensi, responsabile della Genetic Forensic Unit della AOU Careggi di Firenze.
Entriamo quindi in un campo di affascinante interesse, diventato negli ultimi tempi assai “popolare” grazie alle serie TV e al riscontro mediatico di cui continuano a godere casi giudiziari diventati loro malgrado famosi come l’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco o le tragiche vicende del cosiddetto “mostro di Firenze”.
Ricci, pur non potendo esimersi dal trattare alcuni “casi clinici” di cui si è realmente occupato, descrive la storia e lo sviluppo della genetica forense in Toscana, dai primi esordi riservati in pratica al solo riconoscimento di paternità e poco altro fino allo sviluppo attuale di una scienza raffinata e tecnologicamente avanzata in grado di fornire risposte chiare ed esaurienti a chi a vario livello ricerca prove, indizi e verità giudiziarie. Risposte che, come si legge nella seconda di copertina, non si basano più “su un’arbitraria autoreferenzialità dell’esperto” ma su standard ampiamente validati di un metodo accreditato secondo le più aggiornate norme internazionali.
Tra l’altro, valore aggiunto di indiscutibile importanza, i contenuti del libro si snodano su due diverse linee di lettura, una dell’uomo di scienza e l’altra di un ex appartenente al Corpo di Polizia dello Stato, lavoro che Ricci ha svolto per 16 anni e del quale ricorda, ad esempio e non solo, la guida dei blindati ad accompagnare i colleghi poliziotti impegnati a gestire complicate situazioni di ordine pubblico.
Nel dispiegarsi delle pagine inoltre appaiono improvvisi, piacevolissimi sprazzi di vita vissuta nei quali l’Autore si racconta, prima bambino e poi adolescente, in famiglia, a scuola e con gli amici nel piccolo borgo alle porte di Firenze dove è nato. Momenti quindi di vita vera in mezzo a laboratori di ricerca avanzata, giudici, forze dell’ordine, avvocati, tribunali, delitti, studi sul DNA, reperti, vittime ed omicidi.
Simone Pancani