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5 Maggio 2025

Allergie primaverili, l’esperta: “Ne soffrono circa tre toscani su dieci”

Le allergie primaverili sono una costante di stagione, capace – se non debitamente trattata – di condizionare la vita di chi ne soffre. La platea dei soggetti interessati è ampia, come spiega la Dottoressa Donatella Macchia, direttore Sosd Allergologia Immunologia Clinica Firenze-Empoli, USL Toscana Centro.

“Le malattie allergiche – osserva la Dottoressa – sono ai primi posti fra le malattie croniche, ed hanno quindi un considerevole impatto economico e sociale. La prevalenza nei bambini in età scolare si avvicina al 40-50% ed in Italia circa il 25% della popolazione globale soffre di allergia: un dato in linea con la media che riscontriamo a livello regionale. Secondo Istat rappresentano la terza causa di patologia cronica, dopo ipertensione arteriosa ed osteoporosi”.

“Il cambiamento delle abitudini igieniche e la riduzione delle infezioni in età pediatrica, hanno probabilmente svolto un ruolo determinante nell’incremento delle malattie allergiche di tutti i tipi. La sintomatologia prevalente è quella respiratoria con sintomi quali congiuntivite, raffreddore e tosse fino all’asma bronchiale. L’errore del sistema immunitario è quello di produrre anticorpi IgE verso proteine costitutive degli Acari della polvere di casa o dei derivati epidermici di animali domestici o dei pollini di alberi (quali cipresso, betulla, olivo etc) e piante (graminacee, parietaria, composite). Da questo deriva un processo infiammatorio che persiste per tutto il periodo d’esposizione”.

“In relazione ai cambiamenti climatici ed all’incremento dell’inquinamento che determina una maggiore concentrazione dei pollini nell’aria, si assiste alla sovrapposizione nell’ambiente di pollini ‘invernali’ come quelli delle Cupressacee e Betulacee con i pollini primaverili di piante erbacee come le Graminacee e la Parietaria, i cui pollini persistono fino a luglio inoltrato; in alcune regioni i pollini di Parietaria sono pressoché sempre presenti nell’aria. La diagnosi precoce di malattia allergica può comportare il trattamento altrettanto precoce della sintomatologia: la diagnosi delle allergie respiratorie si fonda sull’attenta raccolta dei dati clinici e sull’effettuazione, già da parte del Medico di Famiglia, di esami del sangue per la ricerca degli anticorpi IgE specifici, cui potrà poi seguire la visita specialistica allergologica, per una terapia più personalizzata”.

Le terapie “tradizionali” per le forme respiratorie – ricorda Macchia – sono gli antistaminici e gli spray sia nasali sia bronchiali, ma ormai possiamo considerare terapie tradizionali anche i vaccini specifici, prescritti dall’allergologo. “I vaccini specifici adeguatamente scelti dallo specialista hanno un’efficacia molto elevata, sono  in gocce sublinguali o tablets sublinguali, che il paziente può effettuare a domicilio dopo congrue informazioni a riguardo, possono modulare la risposta allergica e consentire lunghi periodi di assenza o riduzione dei sintomi, senza dimenticare tuttavia che i medesimi possono ripresentarsi successivamente nella vita a causa della continua esposizione agli allergeni siano essi acari della polvere o pollini. Nell’asma bronchiale grave sono poi a disposizione degli specialisti farmaci cosiddetti “biologici” cioè anticorpi monoclonali che possono bloccare l’attività delle molecole del sistema immunitario coinvolte nella malattia infiammatoria allergica: ovviamente si tratta di terapie altamente innovative e di stretta pertinenza specialistica”.

La sede principale dove la dottoressa Macchia visita è l’Ospedale S Giovanni di Dio, a Firenze, ma sul territorio c’è un solido presidio di allergologi: presso le Case della Salute Firenze -Morgagni, presso Empoli, Vinci e Montelupo e presso l’Ospedale di Borgo San Lorenzo.

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Allergie primaverili, l’esperta: “Ne soffrono circa tre toscani su dieci”

5 Maggio 2025

Le allergie primaverili sono una costante di stagione, capace – se non debitamente trattata – di condizionare la vita di chi ne soffre. La platea dei soggetti interessati è ampia, come spiega la Dottoressa Donatella Macchia, direttore Sosd Allergologia Immunologia Clinica Firenze-Empoli, USL Toscana Centro.

“Le malattie allergiche – osserva la Dottoressa - sono ai primi posti fra le malattie croniche, ed hanno quindi un considerevole impatto economico e sociale. La prevalenza nei bambini in età scolare si avvicina al 40-50% ed in Italia circa il 25% della popolazione globale soffre di allergia: un dato in linea con la media che riscontriamo a livello regionale. Secondo Istat rappresentano la terza causa di patologia cronica, dopo ipertensione arteriosa ed osteoporosi”.

“Il cambiamento delle abitudini igieniche e la riduzione delle infezioni in età pediatrica, hanno probabilmente svolto un ruolo determinante nell’incremento delle malattie allergiche di tutti i tipi. La sintomatologia prevalente è quella respiratoria con sintomi quali congiuntivite, raffreddore e tosse fino all’asma bronchiale. L’errore del sistema immunitario è quello di produrre anticorpi IgE verso proteine costitutive degli Acari della polvere di casa o dei derivati epidermici di animali domestici o dei pollini di alberi (quali cipresso, betulla, olivo etc) e piante (graminacee, parietaria, composite). Da questo deriva un processo infiammatorio che persiste per tutto il periodo d’esposizione”.

“In relazione ai cambiamenti climatici ed all’incremento dell’inquinamento che determina una maggiore concentrazione dei pollini nell’aria, si assiste alla sovrapposizione nell’ambiente di pollini ‘invernali’ come quelli delle Cupressacee e Betulacee con i pollini primaverili di piante erbacee come le Graminacee e la Parietaria, i cui pollini persistono fino a luglio inoltrato; in alcune regioni i pollini di Parietaria sono pressoché sempre presenti nell’aria. La diagnosi precoce di malattia allergica può comportare il trattamento altrettanto precoce della sintomatologia: la diagnosi delle allergie respiratorie si fonda sull’attenta raccolta dei dati clinici e sull’effettuazione, già da parte del Medico di Famiglia, di esami del sangue per la ricerca degli anticorpi IgE specifici, cui potrà poi seguire la visita specialistica allergologica, per una terapia più personalizzata”.

Le terapie “tradizionali” per le forme respiratorie – ricorda Macchia - sono gli antistaminici e gli spray sia nasali sia bronchiali, ma ormai possiamo considerare terapie tradizionali anche i vaccini specifici, prescritti dall’allergologo. “I vaccini specifici adeguatamente scelti dallo specialista hanno un’efficacia molto elevata, sono  in gocce sublinguali o tablets sublinguali, che il paziente può effettuare a domicilio dopo congrue informazioni a riguardo, possono modulare la risposta allergica e consentire lunghi periodi di assenza o riduzione dei sintomi, senza dimenticare tuttavia che i medesimi possono ripresentarsi successivamente nella vita a causa della continua esposizione agli allergeni siano essi acari della polvere o pollini. Nell’asma bronchiale grave sono poi a disposizione degli specialisti farmaci cosiddetti “biologici” cioè anticorpi monoclonali che possono bloccare l’attività delle molecole del sistema immunitario coinvolte nella malattia infiammatoria allergica: ovviamente si tratta di terapie altamente innovative e di stretta pertinenza specialistica”.

La sede principale dove la dottoressa Macchia visita è l’Ospedale S Giovanni di Dio, a Firenze, ma sul territorio c’è un solido presidio di allergologi: presso le Case della Salute Firenze -Morgagni, presso Empoli, Vinci e Montelupo e presso l’Ospedale di Borgo San Lorenzo.

Di Redazione Toscana Medica

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