di Pierluigi Blanc, infettivologo.
Dal 2020, Sars-CoV-2, il virus che causa il Covid-19, si è diffuso e modificato a livello globale. Questi cambiamenti hanno portato alla rilevazione di varianti in molti paesi in tutto il mondo. In queste settimane si sta diffondendo una nuova variante che non sembra rappresentare un motivo di apprensione.
Xfg, ribattezzata Stratus, è una variante di Sars-Cov-2 frutto della ricombinazione dei lignaggi LF.7 e LP.8.1.2 e il suo primo campione raccolto risale al 27 gennaio scorso. Confrontando XFG con NB.1.8.1 (Nimbus) che è la variante Covid attualmente dominante, “è possibile identificare profili mutazionali distinti nella proteina Spike”, spiegano dall’Oms, che potrebbero rendere la variante più abile a eludere il nostro sistema immunitario.
Essendo una ricombinazione del lignaggio Lp.8.1.2 è da considerarsi una discendente di Omicron. Se in India la variante Xfg è stata dominante per tutta la primavera, mentre Nimbus è rimasta molto rara, i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità aggiornati al 22 giugno 2025, riferiscono che vi è stata un’impennata negli isolamenti provenienti da 38 Paesi, che rappresentano il 22,7% delle sequenze disponibili a livello globale nella settimana epidemiologica che va dal 26 maggio al 1 giugno 2025.
In Europa la sua presenza è aumentata dal 10,6% al 16,7% e lo stesso aumento si sta verificando in Italia. Fortunatamente i dati attualmente disponibili non mostrano che la variante causi una malattia più grave o più decessi rispetto ad altre in circolazione. Tra i sintomi di Stratus ce n’è uno che sembrerebbe caratterizzarla maggiormente. Si tratta, come si evince dai dati relativi alla diffusione in India, della raucedine. Oltre alla voce roca, inoltre, i pazienti hanno riportato tosse secca, irritazione e mal di gola, oltre ai sintomi più comuni come febbre, dolori muscolari e stanchezza. Nonostante la diffusione, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha classificato come “basso” il rischio aggiuntivo per la salute pubblica. Anche se la continua crescita suggerisce che la variante sia comunque più trasmissibile o più efficace nell’eludere il nostro sistema immunitario rispetto ad altre varianti circolanti, si prevede che l’immunità attuale della popolazione (sia quella naturale che quella derivante dalla vaccinazione booster con XBB.1.5) rimangano ragionevolmente efficaci contro questa variante, riducendo così l’impatto sul Sistema Sanitario Nazionale. Sempre l’Organizzazione Mondiale della sanità tende a precisare che i vaccini contro il Covid-19 attualmente approvati rimangono efficaci contro questa variante nel prevenire la malattia sintomatica e grave.