La Toscana è la seconda regione in Italia con per incidenza di l’Hiv: 4 nuove diagnosi ogni 100 mila residenti. Subito sotto il Lazio, che raggiunge le 4,8. Sono i dati, riferiti al 2022, che emergono dall’ultima analisi dell’Agenzia Regionale di Sanità che registra i dati epidemiologici su Hiv-Aids. Un monitoraggio importante che mostra come i dati delle rilevazioni abbiano avuto un andamento stabile, prima di calare in modo significativo, dal 2009 al 2016, quando le diagnosi erano state 9,6 ogni 100 mila residenti. Tra il 2021 e il 2022 i più colpiti risultano essere i giovani maschi, tra i 25 e i 29 anni, seguiti dalla fascia tra i 30 e i 39 e poi 40-49.
Negli ultimi anni, come sottolinea l’Agenzia Regionale di Sanità, la diffusione del coronavirus ha condizionato negativamente le attività di prevenzione. Una cultura che invece deve essere recuperata e incentivata. Soprattutto perché diversi pazienti sieropositivi continuano a scoprire la malattia ancora troppo tardi, quando ormai hanno una situazione immunologica deficitaria. Le modalità di trasmissione dell’infezione rimangono sempre le stesse: in prima battuta i rapporti sessuali non protetti. L’Agenzia Regionale di Sanità evidenzia che nelle donne i rapporti eterosessuale sono stati la via di trasmissione più diffusa: 86,3% nell’ultimo biennio. Una percentuale che scende al 46,8% tra gli uomini. La diagnosi tempestiva per l’infezione da Hiv, e il conseguente inizio della terapia, rimane fondamentale. Anche per ridurre al minimo i nuovi contagi.
Per quanto concerne l’Aids, grazie all’uso di terapie antiretrovirali a partire dalla seconda metà degli anni Novanta, i casi si sono fortemente ridotti. Nel 2020 è stato toccato il livello più basso: un’incidenza di 48 casi registrati per 100 mila, che però sono poi saliti a 53 nel 2021 e a 64 nel 2022. Il dato del 2020, anno della diffusione della pandemia, viene specificato che potrebbe essere sottostimato a causa della situazione determinata dal Covid-19. La Toscana nel periodo pandemico (fino al 31 dicembre 2022) ha rilevato in tutto 5.149 casi di Aids. Una notizia importante è che al 2015 non sono più stati notificati tra i bambini. Il fatto che la trasmissione oggi sia maggiormente legata ai rapporti sessuali, spesso anche eterosessuali, è indicatore di una minore attenzione nella popolazione. E di quanto occorra mantenere alta l’attenzione verso il rischio e il valore della protezione.