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10 Giugno 2025

La donazione del corpo alla scienza ed il Tanatocentrum

Vilma Pinchi, Professore Ordinario di Medicina Legale, Direttrice del Dipartimento Scienze della Salute; Presidente del Tanatocentrum – Centro di servizi di Ateneo per la ricerca e la formazione avanzata su cadavere e di identificazione forense; Coordinatore del Master in Odontologia Forense; Coordinatore della Sezione di Scienze Medico Forensi – Università di Firenze

La donazione del corpo e dei tessuti postmortem alla scienza è stata regolamentata per la prima volta in modo organico nel nostro Paese con la legge 10 del 2020 e dai successivi decreti collegati. La normativa ha stabilito anzitutto i rigorosi criteri strutturali, strumentali e di organizzazione che un Centro deve possedere per essere riconosciuto dal Ministero della Salute come centro di riferimento per la donazione del corpo. Dopo due annualità di accreditamento risultano ad oggi riconosciuti dieci centri in Italia tra cui il Tanatocentrum, centro di servizi di Ateneo per la formazione avanzata su cadavere ed identificazione forense (https://www.dss.unifi.it/vp-303-tanatocentrum.html).

Il Centro nasce da una convenzione tra l’Università di Firenze e l’Azienda Ospedaliero Universitaria di Careggi che hanno messo a fattor comune competenze, strutture e strumentazione per rispondere alla volontà donativa di cittadini che, già prima dell’entrata in vigore della norma o nelle more dell’accreditamento del Tanatocentrum, ricercavano strutture che potessero accogliere i corpi donati alla scienza. Le strutture della medicina legale di AOUC all’avanguardia come allestimento strutturale e strumentale (sale chirurgiche convertire a sale settorie e TAC dedicata al cadavere dal 2016) , unitamente all’esperienza anche in didattica sotto forma di cadaver lab che, su preparato anatomico, già da anni veniva promossa da Docenti dell’Università di Firenze e di AOUC oltre alla consolidata attività per la magistratura e la ricerca post mortem ed in ambito di identificazione personale (cadaveri senza nome o vittime di disastri, e.g.) particolarmente propria alla sezione di Scienze Medico Forensi dell’Università di Firenze,  hanno rappresentato i pilastri su cui si fonda  il Tanatocentrum.

Dopo un iter durato oltre due anni e la dovuta ispezione da parte del Ministero, il Tanatocentrum è stato riconosciuto a luglio del 2024 ed il Centro ha cominciato le proprie attività, prime tra tutte, quella di ricezione dei corpi donati alla scienza con tutti gli oneri collegati e quella di dare informazione ed assistere i cittadini che, venuti a conoscenza della legge 10/2020 intendono donare il corpo alla scienza. La dichiarazione di consenso alla donazione del corpo presenta alcune similitudini con le DAT (direttive anticipate di trattamento, Legge 219/2017) con alcune sostanziali differenze. Chiarito che il consenso alla donazione del proprio corpo può essere dato solo dal disponente e non dai parenti (ad eccezione dei genitori per il figlio minore) va rilevato che la dichiarazione di consenso prevede obbligatoriamente l’indicazione del fiduciario ed eventualmente del sostituto del fiduciario. Le dichiarazioni di consenso alla donazione del corpo devono essere redatte con le stesse formalità delle DAT (legge 219/2017, art. 4 c.6) e devono essere consegnate all’azienda sanitaria di appartenenza cui spetta l’obbligo di conservarla e di trasmetterne telematicamente i contenuti  alla banca dati delle disposizioni postmortem (DPM -https://www.salute.gov.it/new/it/tema/disposizione-del-proprio-corpo-e-tessuti-post-mortem/banca-dati-delle-disposizioni-post-mortem/?paragraph=1). Deve al proposito sottolinearsi che le dichiarazioni di consenso per la donazione del corpo oltre ad essere inserita nella banca dati nazionale telematica DPM deve anche essere conservata presso l’ASL di appartenenza del soggetto.

In particolare il DPR 47/2023 prevede che  il medico che accerta la morte, avuta la notizia dal fiduciario della volontà espressa dal soggetto di donare il corpo alla scienza, deve contattare il Centro riconosciuto dal Ministero (https://www.salute.gov.it/new/it/tema/disposizione-del-proprio-corpo-e-tessuti-post-mortem/centri-di-riferimento/) competente per territorio o più vicino al luogo del decesso. Accertata la presenza della dichiarazione di consenso alla donazione del corpo, il centro di riferimento riceve la salma entro sette giorni dal decesso unitamente al certificato necroscopico, la scheda ISTAT e può chiedere anche la cartella dell’ultimo ricovero ovvero documentazione sanitaria al medico di medicina generale del soggetto. La norma prevede infatti una serie di condizioni per cui il corpo non possa essere accettato, tra cui: una morte violenta o collegata ad ipotesi di reato o di suicidio o per deceduti all’estero; corpi già sottoposti ad autopsia (giudiziaria o per riscontro diagnostico); soggetti con infezioni (HBV, HCV, HIV, encefalopatie spongiformi, SARS-CoV2, tubercolosi, ecc.); corpi con gravi mutilazioni o estese ferite aperte post-traumatiche; soggetti che abbiano subito trattamenti con radionuclidi. Da ultimo non possono essere accettati i corpi che non pervengano al centro di riferimento entro 7 giorni dal decesso, per cui è determinante che tutti i soggetti coinvolti (medico che constata la morte, fiduciario, centro di riferimento, ASL, ecc.) si attivino convenientemente ed in modo tempestivo onde dare seguito alla volontà donativa del deceduto. Il corpo può rimanere presso il centro di riferimento per un massimo di 12 mesi dopo di che deve essere restituito alla famiglia ovvero essere inumato o cremato secondo le disposizioni contenute nella dichiarazione di consenso. I principi cardine delle attività di ricerca e di formazione sono dettati dalla legge 10/2020: “L’utilizzo del corpo umano o dei tessuti post mortem è informato ai principi di solidarietà e proporzionalità ed è disciplinato secondo modalità tali da assicurare il rispetto del corpo umano; per l’attività di ricerca sui corpi donati o i tessuti postmortem è previsto un preventivo parere del comitato etico”. Per l’attività di ricerca postmortem quindi, le norme sulla donazione del corpo prevedono un preventivo parere favorevole di un comitato etico territorialmente competente ed indipendente prima che lo studio possa essere avviato, del tutto similmente a quanto accade per gli studi condotti in vivo. Per la formazione l’art. 4 della L. 10/2020 prevede: “L’attività chirurgica di formazione, laddove in linea con i percorsi didattici dei centri di riferimento autorizzati, non richiede il parere del comitato etico ma la sola autorizzazione da parte della direzione sanitaria della struttura di appartenenza”. Se ne deduce che l’attività formativa anzitutto deve essere in linea con l’attività didattica propria del centro di riferimento autorizzato, per cui emergono come particolarmente calzanti con la normativa le strutture/centri universitari in cui particolarmente si formano le professioni mediche (art. 2, L. 10/2020: “…una corretta informazione sull’utilizzo del corpo umano e dei tessuti post mortem a fini di studio, di formazione medica e di ricerca scientifica”). Gli atenei dotati di corsi di laurea e di scuole di specializzazione di area medica già dispongono di convenzioni con le Aziende Sanitarie, dalla cui Direzione Sanitaria si può agevolmente ottenere l’autorizzazione per l’esecuzione dell’attività formativa di tipo chirurgico sul corpo donato, come previsto dalla normativa. Il Tanatocentrum ha incentrato la propria missione sulla creazione di un programma di servizi, che muovendo dallo studio dei profili bioetici, medicolegali e giuridici connessi con il fine vita e le disposizioni per l’utilizzo del corpo, valorizzi la scelta donativa della persona, offrendo percorsi di formazione per studenti e professionisti e progetti di ricerca sul post mortem di grande utilità per le discipline cliniche e bio-medico forensi. Queste le ragioni che hanno indotto l’Ateneo fiorentino ad istituire un Centro dedicato alla donazione del corpo, che non solo si è potuto dotare di apposita convenzione con l’AOU Careggi, ma anche di Consiglio Direttivo multidisciplinare che comprende quelle molteplici competenze, mediche, sanitarie, ma anche medico legali e giuridiche che si ritengono ad oggi necessarie per la migliore attuazione ed implementazione pratica della normativa e per affrontare quelle questioni di indole etica e giuridica che la materia implica. 

Presso il Tanatocentrum i programmi formativi sono già in essere così come la donazione di corpi già all’indomani del riconoscimento da parte del Ministero della Salute ed in attesa che si avviino i lavori del gruppo ministeriale per l’elaborazione di linee guida, la  gestione dei corpi donati e le attività di didattica e di ricerca presso il Centro sono regolamentate da una procedura interna informata alla  massima tutela dell’identità del disponente e dei familiari ed  alla massima preservazione e rispetto della dignità e decoro nel trattamento del corpo. Tra le più rilevanti attività didattico-formative promosse da Docenti dell’Università di Firenze e di AOUC, da menzionare i corsi di cadaver lab per una formazione avanzata, l’incannulamento vascolare a scopo di donazione di organi, gli accessi vascolari in medicina di emergenza ed urgenza, tecniche neurochirurgiche, di chirurgia della mano, chirurgia toracica cui si aggiungono i corsi per tecniche avanzate di identificazione odontologica di cadaveri, che nella loro più recente applicazione locale (disastro di Calenzano del dicembre 2024) hanno consentito di identificare velocemente ed efficacemente i corpi. È attualmente allo studio con la Scuola della Salute Umana, un programma formativo presso il Tanatocentrum, riservato agli studenti dei corsi di laurea in area sanitaria e soprattutto del corso di laurea in medicina e chirurgia che, peraltro, sta affrontando in questo momento delle sfide epocali legate da un lato alla riforma dell’accesso al numero chiuso e dall’altro ad una ampia revisione dell’ordinamento didattico.

 In aderenza con quanto previsto dalla legge 10/2020 (art. 3 – promozione dell’informazione) il Tanatocentrum insieme con AOUC ha organizzato il Convegno: “L’inizio del racconto per molti attraverso la fine di una storia: donare il corpo alla scienza”, tenutosi presso l’aula del CTO a Firenze il 16 aprile 2025 (https://www.dss.unifi.it/index.php?module=NEWSpro&func=list#!). Il convegno era aperto alla cittadinanza ed ha visto la partecipazione di oltre 300 persone, tra cui i delegati di circa quaranta associazioni e dei COMEC (comitati per l’Etica Clinica), medici anche di medicina generale, sanitari, studenti e specializzandi. Il saluto delle autorità è stato portato dalla Rettrice dell’Università degli studi di Firenze, dalla Direttrice Generale di AOUC, dalla Direttrice Sanitaria dell’USL Toscana Centro, dalla Direzione Sanitaria dell’AOU Meyer e dal Presidente del Centro Nazionale Trapianti (CNT). Le tre tavole rotonde incentrate sui temi della ricerca, didattica e difficoltà applicative della normativa, sono state precedute dalle testimonianze di donatori, che hanno offerto la più autentica e genuina interpretazione di quel senso di solidarietà che permea la normativa e la missione del Tanatocentrum. Gli interventi di moderatori, relatori, delle associazioni e dei cittadini è stata nutrita su tutti i temi collegati con la donazione del corpo. Sono emerse le difficoltà che i disponenti a tutt’oggi incontrano nel reperire informazioni e soprattutto nel depositare le dichiarazioni di consenso quantomeno presso le ASL di appartenenza, fino al momento in cui non risulterà operativa la banca dati DPM in cui depositare telematicamente le dichiarazioni di consenso. In questo senso è emerso come presso AOUC dopo l’accreditamento del Tanatocentrum ci si sia immediatamente attivati per poter acquisire le dichiarazioni di consenso ( https://www.aou-careggi.toscana.it/internet/come-fare-per/donazione-del-proprio-corpo-e-dei-tessuti-post-mortem-a-fini-di-studio-di-formazione-e-di-ricerca-l-n-10-2020/). Il Convegno è stato soltanto il primo passo del programma informativo che il Tanatocentrum intende promuovere in tema di donazione del corpo a fini di ricerca e formazione, raggiungendo il personale di strutture socio-sanitarie, associazioni, volontari e soprattutto i cittadini la cui volontà donativa risulta talora ancora frustrata da una scarsa conoscenza normativa o da una incerta organizzazione da parte delle istituzioni.

vilma.pinchi@unifi.it

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La donazione del corpo alla scienza ed il Tanatocentrum

Vilma Pinchi

10 Giugno 2025

Vilma Pinchi, Professore Ordinario di Medicina Legale, Direttrice del Dipartimento Scienze della Salute; Presidente del Tanatocentrum - Centro di servizi di Ateneo per la ricerca e la formazione avanzata su cadavere e di identificazione forense; Coordinatore del Master in Odontologia Forense; Coordinatore della Sezione di Scienze Medico Forensi - Università di Firenze

La donazione del corpo e dei tessuti postmortem alla scienza è stata regolamentata per la prima volta in modo organico nel nostro Paese con la legge 10 del 2020 e dai successivi decreti collegati. La normativa ha stabilito anzitutto i rigorosi criteri strutturali, strumentali e di organizzazione che un Centro deve possedere per essere riconosciuto dal Ministero della Salute come centro di riferimento per la donazione del corpo. Dopo due annualità di accreditamento risultano ad oggi riconosciuti dieci centri in Italia tra cui il Tanatocentrum, centro di servizi di Ateneo per la formazione avanzata su cadavere ed identificazione forense (https://www.dss.unifi.it/vp-303-tanatocentrum.html).

Il Centro nasce da una convenzione tra l’Università di Firenze e l’Azienda Ospedaliero Universitaria di Careggi che hanno messo a fattor comune competenze, strutture e strumentazione per rispondere alla volontà donativa di cittadini che, già prima dell’entrata in vigore della norma o nelle more dell’accreditamento del Tanatocentrum, ricercavano strutture che potessero accogliere i corpi donati alla scienza. Le strutture della medicina legale di AOUC all’avanguardia come allestimento strutturale e strumentale (sale chirurgiche convertire a sale settorie e TAC dedicata al cadavere dal 2016) , unitamente all’esperienza anche in didattica sotto forma di cadaver lab che, su preparato anatomico, già da anni veniva promossa da Docenti dell’Università di Firenze e di AOUC oltre alla consolidata attività per la magistratura e la ricerca post mortem ed in ambito di identificazione personale (cadaveri senza nome o vittime di disastri, e.g.) particolarmente propria alla sezione di Scienze Medico Forensi dell’Università di Firenze,  hanno rappresentato i pilastri su cui si fonda  il Tanatocentrum.

Dopo un iter durato oltre due anni e la dovuta ispezione da parte del Ministero, il Tanatocentrum è stato riconosciuto a luglio del 2024 ed il Centro ha cominciato le proprie attività, prime tra tutte, quella di ricezione dei corpi donati alla scienza con tutti gli oneri collegati e quella di dare informazione ed assistere i cittadini che, venuti a conoscenza della legge 10/2020 intendono donare il corpo alla scienza. La dichiarazione di consenso alla donazione del corpo presenta alcune similitudini con le DAT (direttive anticipate di trattamento, Legge 219/2017) con alcune sostanziali differenze. Chiarito che il consenso alla donazione del proprio corpo può essere dato solo dal disponente e non dai parenti (ad eccezione dei genitori per il figlio minore) va rilevato che la dichiarazione di consenso prevede obbligatoriamente l’indicazione del fiduciario ed eventualmente del sostituto del fiduciario. Le dichiarazioni di consenso alla donazione del corpo devono essere redatte con le stesse formalità delle DAT (legge 219/2017, art. 4 c.6) e devono essere consegnate all'azienda sanitaria di appartenenza cui spetta l'obbligo di conservarla e di trasmetterne telematicamente i contenuti  alla banca dati delle disposizioni postmortem (DPM -https://www.salute.gov.it/new/it/tema/disposizione-del-proprio-corpo-e-tessuti-post-mortem/banca-dati-delle-disposizioni-post-mortem/?paragraph=1). Deve al proposito sottolinearsi che le dichiarazioni di consenso per la donazione del corpo oltre ad essere inserita nella banca dati nazionale telematica DPM deve anche essere conservata presso l’ASL di appartenenza del soggetto.

In particolare il DPR 47/2023 prevede che  il medico che accerta la morte, avuta la notizia dal fiduciario della volontà espressa dal soggetto di donare il corpo alla scienza, deve contattare il Centro riconosciuto dal Ministero (https://www.salute.gov.it/new/it/tema/disposizione-del-proprio-corpo-e-tessuti-post-mortem/centri-di-riferimento/) competente per territorio o più vicino al luogo del decesso. Accertata la presenza della dichiarazione di consenso alla donazione del corpo, il centro di riferimento riceve la salma entro sette giorni dal decesso unitamente al certificato necroscopico, la scheda ISTAT e può chiedere anche la cartella dell’ultimo ricovero ovvero documentazione sanitaria al medico di medicina generale del soggetto. La norma prevede infatti una serie di condizioni per cui il corpo non possa essere accettato, tra cui: una morte violenta o collegata ad ipotesi di reato o di suicidio o per deceduti all’estero; corpi già sottoposti ad autopsia (giudiziaria o per riscontro diagnostico); soggetti con infezioni (HBV, HCV, HIV, encefalopatie spongiformi, SARS-CoV2, tubercolosi, ecc.); corpi con gravi mutilazioni o estese ferite aperte post-traumatiche; soggetti che abbiano subito trattamenti con radionuclidi. Da ultimo non possono essere accettati i corpi che non pervengano al centro di riferimento entro 7 giorni dal decesso, per cui è determinante che tutti i soggetti coinvolti (medico che constata la morte, fiduciario, centro di riferimento, ASL, ecc.) si attivino convenientemente ed in modo tempestivo onde dare seguito alla volontà donativa del deceduto. Il corpo può rimanere presso il centro di riferimento per un massimo di 12 mesi dopo di che deve essere restituito alla famiglia ovvero essere inumato o cremato secondo le disposizioni contenute nella dichiarazione di consenso. I principi cardine delle attività di ricerca e di formazione sono dettati dalla legge 10/2020: “L'utilizzo del corpo umano o dei tessuti post mortem è informato ai principi di solidarietà e proporzionalità ed è disciplinato secondo modalità tali da assicurare il rispetto del corpo umano; per l’attività di ricerca sui corpi donati o i tessuti postmortem è previsto un preventivo parere del comitato etico”. Per l’attività di ricerca postmortem quindi, le norme sulla donazione del corpo prevedono un preventivo parere favorevole di un comitato etico territorialmente competente ed indipendente prima che lo studio possa essere avviato, del tutto similmente a quanto accade per gli studi condotti in vivo. Per la formazione l’art. 4 della L. 10/2020 prevede: “L'attività chirurgica di formazione, laddove in linea con i percorsi didattici dei centri di riferimento autorizzati, non richiede il parere del comitato etico ma la sola autorizzazione da parte della direzione sanitaria della struttura di appartenenza”. Se ne deduce che l’attività formativa anzitutto deve essere in linea con l’attività didattica propria del centro di riferimento autorizzato, per cui emergono come particolarmente calzanti con la normativa le strutture/centri universitari in cui particolarmente si formano le professioni mediche (art. 2, L. 10/2020: “…una corretta informazione sull'utilizzo del corpo umano e dei tessuti post mortem a fini di studio, di formazione medica e di ricerca scientifica”). Gli atenei dotati di corsi di laurea e di scuole di specializzazione di area medica già dispongono di convenzioni con le Aziende Sanitarie, dalla cui Direzione Sanitaria si può agevolmente ottenere l’autorizzazione per l’esecuzione dell’attività formativa di tipo chirurgico sul corpo donato, come previsto dalla normativa. Il Tanatocentrum ha incentrato la propria missione sulla creazione di un programma di servizi, che muovendo dallo studio dei profili bioetici, medicolegali e giuridici connessi con il fine vita e le disposizioni per l’utilizzo del corpo, valorizzi la scelta donativa della persona, offrendo percorsi di formazione per studenti e professionisti e progetti di ricerca sul post mortem di grande utilità per le discipline cliniche e bio-medico forensi. Queste le ragioni che hanno indotto l’Ateneo fiorentino ad istituire un Centro dedicato alla donazione del corpo, che non solo si è potuto dotare di apposita convenzione con l’AOU Careggi, ma anche di Consiglio Direttivo multidisciplinare che comprende quelle molteplici competenze, mediche, sanitarie, ma anche medico legali e giuridiche che si ritengono ad oggi necessarie per la migliore attuazione ed implementazione pratica della normativa e per affrontare quelle questioni di indole etica e giuridica che la materia implica. 

Presso il Tanatocentrum i programmi formativi sono già in essere così come la donazione di corpi già all’indomani del riconoscimento da parte del Ministero della Salute ed in attesa che si avviino i lavori del gruppo ministeriale per l’elaborazione di linee guida, la  gestione dei corpi donati e le attività di didattica e di ricerca presso il Centro sono regolamentate da una procedura interna informata alla  massima tutela dell’identità del disponente e dei familiari ed  alla massima preservazione e rispetto della dignità e decoro nel trattamento del corpo. Tra le più rilevanti attività didattico-formative promosse da Docenti dell’Università di Firenze e di AOUC, da menzionare i corsi di cadaver lab per una formazione avanzata, l’incannulamento vascolare a scopo di donazione di organi, gli accessi vascolari in medicina di emergenza ed urgenza, tecniche neurochirurgiche, di chirurgia della mano, chirurgia toracica cui si aggiungono i corsi per tecniche avanzate di identificazione odontologica di cadaveri, che nella loro più recente applicazione locale (disastro di Calenzano del dicembre 2024) hanno consentito di identificare velocemente ed efficacemente i corpi. È attualmente allo studio con la Scuola della Salute Umana, un programma formativo presso il Tanatocentrum, riservato agli studenti dei corsi di laurea in area sanitaria e soprattutto del corso di laurea in medicina e chirurgia che, peraltro, sta affrontando in questo momento delle sfide epocali legate da un lato alla riforma dell’accesso al numero chiuso e dall’altro ad una ampia revisione dell’ordinamento didattico.

 In aderenza con quanto previsto dalla legge 10/2020 (art. 3 – promozione dell’informazione) il Tanatocentrum insieme con AOUC ha organizzato il Convegno: “L’inizio del racconto per molti attraverso la fine di una storia: donare il corpo alla scienza”, tenutosi presso l’aula del CTO a Firenze il 16 aprile 2025 (https://www.dss.unifi.it/index.php?module=NEWSpro&func=list#!). Il convegno era aperto alla cittadinanza ed ha visto la partecipazione di oltre 300 persone, tra cui i delegati di circa quaranta associazioni e dei COMEC (comitati per l’Etica Clinica), medici anche di medicina generale, sanitari, studenti e specializzandi. Il saluto delle autorità è stato portato dalla Rettrice dell’Università degli studi di Firenze, dalla Direttrice Generale di AOUC, dalla Direttrice Sanitaria dell’USL Toscana Centro, dalla Direzione Sanitaria dell’AOU Meyer e dal Presidente del Centro Nazionale Trapianti (CNT). Le tre tavole rotonde incentrate sui temi della ricerca, didattica e difficoltà applicative della normativa, sono state precedute dalle testimonianze di donatori, che hanno offerto la più autentica e genuina interpretazione di quel senso di solidarietà che permea la normativa e la missione del Tanatocentrum. Gli interventi di moderatori, relatori, delle associazioni e dei cittadini è stata nutrita su tutti i temi collegati con la donazione del corpo. Sono emerse le difficoltà che i disponenti a tutt’oggi incontrano nel reperire informazioni e soprattutto nel depositare le dichiarazioni di consenso quantomeno presso le ASL di appartenenza, fino al momento in cui non risulterà operativa la banca dati DPM in cui depositare telematicamente le dichiarazioni di consenso. In questo senso è emerso come presso AOUC dopo l’accreditamento del Tanatocentrum ci si sia immediatamente attivati per poter acquisire le dichiarazioni di consenso ( https://www.aou-careggi.toscana.it/internet/come-fare-per/donazione-del-proprio-corpo-e-dei-tessuti-post-mortem-a-fini-di-studio-di-formazione-e-di-ricerca-l-n-10-2020/). Il Convegno è stato soltanto il primo passo del programma informativo che il Tanatocentrum intende promuovere in tema di donazione del corpo a fini di ricerca e formazione, raggiungendo il personale di strutture socio-sanitarie, associazioni, volontari e soprattutto i cittadini la cui volontà donativa risulta talora ancora frustrata da una scarsa conoscenza normativa o da una incerta organizzazione da parte delle istituzioni.

vilma.pinchi@unifi.it

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