“E’ un attacco senza precedenti al sistema sanitario nazionale. Il Governo, invece di assumere nuovi medici per garantire i servizi ai cittadini, punta a fare cassa sulle pensioni dei medici e dei dirigenti sanitari”.
A dirlo è Pietro Dattolo, presidente dell’Ordine dei Medici di Firenze, in riferimento alla riforma Meloni-Salvini-Tajani che taglia le pensioni dei medici, nuove norme sulle pensioni contro le quali i sindacati sono pronti allo sciopero.
“Il provvedimento del Governo rischia di essere anticostituzionale, quando si va ad agire retroattivamente si vanno a toccare diritti fondamentali e la Consulta sicuramente lo dichiarerà incostituzionale – dice il presidente Dattolo -. Il Governo ha bisogno di 2 miliardi e, quindi, dove li vanno a prendere? Da medici e dirigenti sanitari, che rientrano a pieno titolo in quel 13% di popolazione che contribuisce con le loro tasse al 60% del gettito Irpef. L’idea politica, al di là dei conti, è chiara: si vuole andare verso la distruzione del sistema sanitario nazionale. In questi giorni ho ricevuto decine e decine di telefonate da parte di colleghi, soprattutto primari, che vogliono andare in pensione lasciando il sistema”.
“Il blocco del turn over in Toscana sta creando non pochi problemi, la Regione, probabilmente su direttive ministeriali, non assume e non sta sostituendo chi va in pensione. Il sistema sanitario in Toscana rischia di perdere 300 medici – avverte Dattolo-. Le organizzazioni sindacali stanno consigliando i loro iscritti, chi può ovviamente, ad andare in pensione. I cittadini che si recano in ospedale rischiano di non trovare più medici che li curano. Ci auguriamo che il Governo faccia marcia indietro, non solo non devono toccare i diritti pensionistici acquisiti, ma devono tornare ad assumere affinché le persone possano essere curate. Anche l’economista meno esperto sa che i fondi spesi in sanità sono un investimento – spiega il presidente dell’Ordine dei Medici di Firenze -. Un euro speso nel sistema sanitario nazionale ne frutta due, è un investimento economico di grande rilievo”.
“Ciò detto, è necessario che ci sia anche una riorganizzazione, al di là dei necessari finanziamenti, dei modelli organizzativi per la presa in carico della cronicità e la Toscana credo sia pronta” aggiunge Dattolo.