“L’autonomia differenziata dividerà in due l’Italia, chi ha soldi si potrà curare, chi non li ha rinuncerà a curarsi. E’ una amara constatazione per noi medici che amiamo il servizio sanitario nazionale”.
A dirlo è Pietro Dattolo, presidente dell’Ordine dei Medici di Firenze, durante il convegno organizzato ieri pomeriggio a Firenze, a Palazzo Medici Riccardi, dal sindacato Anaao Assomed sull’autonomia differenziata e i rischi per il servizio sanitario nazionale.
“La nostra preoccupazione è che se passerà questa legge, che per altro è stata approvata al Senato e adesso, verosimilmente, avrà il via libera anche alla Camera, noi assisteremo ad un servizio sanitario che curerà i ricchi e abbandonerà i poveri. Una situazione che penalizzerà ancor più il Mezzogiorno da dove già assistiamo ad una marcata migrazione sanitaria – sottolinea il presidente Dattolo -. I livelli essenziali delle prestazioni (Lep), previsti dalla Costituzione, non verranno finanziati. Le Regioni ricche lo diventeranno sempre di più allargando la forchetta con quelle economicamente più in sofferenza”.
“Una legge, a mio avviso anticostituzionale, perché mina l’unità nazionale e non garantisce a tutti i suoi cittadini uguali diritti sociali e sanitari – dice Dattolo -. La Toscana, anche con la medicina territoriale, è al momento in una buona situazione, perché nella nostra regione è tutto pubblico. Attenzione, però, ai definanziamenti progressivi che alla lunga potrebbero comportare crescenti difficoltà anche per la nostra sanità regionale”.
“E’ falso dire che l’autonomia differenziata serve per razionalizzare ed efficientare. Basti pensare a quello che è accaduto con la pandemia: nonostante il Governo centrale fosse garante della prevenzione e della cura, ogni Regione ha varato provvedimenti ad hoc che in alcuni casi hanno innescato ricorsi alla Corte Costituzionale. E’ un falso efficientamento, occorrono, invece, sistemi organizzativi diversi che razionalizzino la spesa” dichiara il presidente dell’Ordine dei Medici di Firenze.