La Sanità pubblica è un paziente in lista di attesa da troppo tempo: ha urgente bisogno di essere preso in cura. Occorre rinnovare e rafforzare quello che è un bene essenziale e imprescindibile della nostra società. Per questo motivo abbiamo deciso il 18 di novembre di siglare un nuovo patto, chiamato “Insieme per la salute di tutti”. Un accordo promosso dalla Consulta di tutti gli Ordini delle professioni sanitarie e socio sanitarie della Città Metropolitana di Firenze. Come medici, condividiamo a pieno lo spirito di questo nuovo percorso. L’intenzione di creare una sinergia ancora più stretta con tutti gli altri professionisti che ogni giorno lavorano per la salute delle persone. E’ un progetto che ha l’ambizione di guardare tanto al presente quanto al futuro, introducendo progressivamente un diverso approccio alle cure, più vicino ai cittadini, più presente sul territorio, più attento anche alle esigenze degli stessi lavoratori.
Il nostro Sistema Sanitario Nazionale è in crisi. Noi non vogliamo e non possiamo restare a guardare. Serve responsabilità, affinché anche le prossime generazioni possano usufruire di un riferimento pubblico così importante come lo è stato per noi fino a questi anni. Attraverso questo patto cerchiamo di mettere in campo obiettivi centrali per la salute della popolazione, a cominciare da un potenziamento della prevenzione, per la quale ancora c’è una carenza culturale: non se ne coglie a pieno l’importanza e il risparmio anche economico, tanto per il singolo, quanto per il sistema pubblico. Vogliamo, un passo dopo l’altro, rendere la casa come il primo vero luogo di cura, grazie alle innovazioni tecnologiche e alla telemedicina sempre più usufruibili.
Oggi, e lo sottolineiamo con chiarezza in questo accordo, serve dare concretezza alle idee e progetti dichiarati durante la pandemia: bisogna investire nelle Case e negli ospedali di comunità, con equipe multidisciplinari, affinché la presa in carico dei pazienti sia più capillare, umana, tempestiva e riesca a rispondere ad ogni tipo di bisogno, da quello fisico a quello mentale. Abbiamo il desiderio di rimettere al centro il dialogo e l’ascolto nel rapporto tra medico e paziente se verranno dati tempi e risorse di nuovo sufficienti. Vogliamo poi promuovere forme di collaborazione con le Università e riaccendere il valore del capitale umano e della loro formazione, affinché ogni medico si senta pienamente realizzato e soddisfatto del proprio percorso. Tanto come professionista quanto come persona.